Un nuovo mostro compatibile con l’edizione BECMI di D&D, con B/X, con Old School Essential e Scatola Bianca.

di Daniele Prisco


CA 0, DV 30** , Att 1 x frantumazione, incantesimo, THAC0 2, MV 36 m (12 m), TS Speciale, ML 12, AL Neutrale, NA 1(1), Tesoro M e N, PX 8750.


Frantumazione: Lo Zardoz può atterrare violentemente sopra i propri nemici riducendoli a brandelli. Qualunque creatura sia presente sotto lo Zardoz quando esso atterra deve effettuare con successo un tiro salvezza su Soffio del Drago o venire ucciso.

Fucina incantata: Lo Zardoz è in grado di creare una volta alla settimana 1d100 armi. Le armi vengono create nella bocca del Zardoz ed espulse dalle sue fauci. Chiunque venga investito da tale cascata deve superare un tiro salvezza su Soffio del Drago o subire 10d10 danni. Le armi così create sono di buona fattura ma non sono magiche.

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Resistenze: Lo Zardoz è immune a tutte le armi non magiche, a tutti i proiettili anche magici più piccoli di quelli di un’arma d’assedio, a incantesimi di sonno, charme e blocco e a tutti i veleni. I suoi Tiri Salvezza sono tutti a 4.

Lo Zardoz è un enorme testa di pietra che sembra volare senza meta, tra colline, montagne e praterie. Benchè apparentemente innocuo, esistono rare testimonianze di attacchi di questa “creatura” in grado di sbriciolare esseri viventi e piccoli edifici con la stessa facilità.

L’avvistamento del Zardoz non è comunque un buno segno, non tanto per la creatura in sé, ma perchè le tribù goblinoidi delle Montagne del Crepuscolo hanno imparato a seguirlo per giorni, a volte settimane, aspettando che esso “vomiti” il suo arsenale, in modo da potersene appropriare e avere così ottime armi per le loro scorrerie a sud. Alcune di queste tribù hanno iniziato a venerare lo Zardoz come una vera e propria dività, fabbricando copricapi e maschere di legno a fattezze dell’enorme testa di pietra.

L’unica testimonianza dell’interno dello Zardoz è del druido mezz’elfo Meikoris il Viandante che dice: “Ero in forma di falco quando mi ritrovai fra le nuvele al di sopra delle Montagne del Crepuscolo, notai lo Zardoz e spinto dalla curiosità decisi di avvicinarmi. Senza nessun pericolo entrai della sua bocca, ripresi la mia forma umanoide e mi guardai intorno, un’immensa stanza occupava l’intero interno della testa con dei ballatoi che sporgevano ai lati e delle scale di pietra per accedervi, capii che i due occhi dello Zardoz erano di un qualche cristallo trasparente che permetteva di vedere attraverso.

Benchè al centro della stanza ci fosse un immenso tesoro fatto di monete d’oro, gioielli e oggi rari e pregiati, non fui atratto da quello, ma da qualcosa di ben più inquietante. Disseminate un po’ ovunque sulle pareti, figure umanoidi di diverse razze mi guardavano immobili, imprigionate in strane bare di cristallo.

Continuai la mia ispezione per pochi minuti per poi trasformarmi velocemente e volare fuori dalle fauci della testa di pietra, c’era qualcosa che mi osservava in quella stanza e stava iniziando a muoversi!”

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Scoprii i giochi di ruolo in una lontana notte del ‘91, dove alcuni amici mi mostrarono una strana scatola rossa... da allora il mondo si fece un posto migliore.

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