Progetti e idee condivise sulla creazione di un gioco di ruolo che omaggia la serie cinematografica Alien.

di Daniele Prisco con l’aiuto di Manuel Collenoi, Giovanni Fantin, Davide Tabbì e Francesco Pais

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Un’altro artista, che purtroppo pochi conoscono, che come HR Giger ha fatto della manipolazione dei corpi, dell’alterazione delle forme e dei pesaggi disturbanti il suo marchio è l’autore polacco Zdzisław Beksiński.

La materia degli incubi

La cosa che mi ha sepre affascinato di più di questo artista è la sua interpretazione di edifici e paesaggi, mutati e distorti come passati attraverso una manipolazione di esseri “aracnoidi” che ne hanno alterato la struttura per renderla più idonea a ospitarli, per poi abbandonarli al passaggio del tempo che ce li restituisce come gusci fossilizzati.

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Nello scorso post dicevamo che forse gli Xenomorfi alterano lambiente per adattarlo a loro e se questo avenisse in maniera ancora più inquietante di quello che pensiamo?

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E se la sola “presenza” degli Xenomorfi alterasse la realtà trasformandola? Magari la nave dove vennero trovate le uova non aveva quel’aspetto eoni fa, magari più gli Xenomorfi si moltiplicano più quello che sta intrno a loro inzia a distorcersi, ha “xenomorfizzarsi”.

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Nuove idee per vecchie domande.

Ho sempre trovato affascinante che nei vecchi film della saga (specialmente il primo) non si sapesse niente degli alieni, di cosa fosse quella nave così simile a loro, cosa fosse lo “Space Jockey”. Nel secondo film i marine entrano nella struttura della colonia in cui è presente la centrale elettrica che sembra essere ormai completamente trasformata in un ambiente alieno, molto simile all’interno dell’astronave del primo film. Mi sono sempre chiesto come fosse possibile dato che gli alieni non manipolano l’ambiente circostante. Forse la soluzione potrebbe essere che “non ne hanno bisogno”.

Lasciatevi ispirare…