Regola alternativa per gestire la morte del personaggio nei giochi OSR compatibili con l’edizione BECMI di D&D, con B/X, con Old School Essential e Scatola Bianca.

di Daniele Prisco

Un personaggio che ha perso tutte le sue ferite è considerato moribondo, cade a terra e da questo momento non è più in grado di compiere nessuna azione. Se entro 1d6 round non verrà stabilizzato, un azione che può essere effettuata da qualsiasi compagno adiacente, morirà. Una volta stabilizzato il personaggio rimane incosciente per 10 turni, dopodiché guadagna 1 punto ferita e da quel momento potrà agire e guarire normalmente.

Importante

Il tiro del d6 va effettuato “dopo” che i compagni hanno stabilizzato il personaggio, se il numero del dado è inferiore al numero dei round passati da quando il PG è caduto, allora è a tutti gli effetti morto. Questo simula il fatto che i giocatori non sapranno mai quanto è vicina la dipartita del loro compagno finchè non lo stabilizzeranno. Più tempo passeranno a eseguire altre azioni, combattere, muoversi ecc. prima di prendersi cura del compagno, più ci sarà la possibilità che il personaggio muoia per le ferite subite.

Come nasce la regola.

La regola nasce per cercare di rendere emozionante e interessante la “morte” del personaggio. La mortalità delle regole del vecchio D&D e di molti giochi OSR è una delle cose che più mi piacciono in assoluto. Detesto il fatto che i personaggi dalla 3° edizione in poi abbiano avuto accesso a una serie di escamotage utili a rendere la loro dipartita sempre meno probabile, credo tolga una buona parte di emozione al gioco.

Nello stesso tempo però non volevo che la morte fosse un semplice “sei morto, rifatti il PG” volevo che il momento della “caduta” del personaggio fosse sentita da tutto il gruppo, un misto di preoccupazione/azione insieme. Credo di esserci riuscito con questa regola. Ora, ogni volta che un personaggio cadrà, tutto il gruppo sarà chiamato a prendere una o più decisioni che decideranno le sorti dello sfortunato.

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Scoprii i giochi di ruolo in una lontana notte del ‘91, dove alcuni amici mi mostrarono una strana scatola rossa... da allora il mondo si fece un posto migliore.

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